STORIA DEL RABOSO

Il Raboso Piave è l’unico vitigno autoctono a bacca nera coltivato nella Provincia di Treviso.

Le sue origini sembrano risalire ancora prima dell’epoca Romana. Per secoli, grazie alle sue innate capacità di adattamento e di sopravvivenza a malattie temibili come la peronospora e la fillossera, è stato il vitigno più coltivato in tutta la Provincia di Treviso. Una spiccata acidità è la sua caratteristica principale.

Proprio per questa sua particolare acidità, il Raboso fu l’unico vino utilizzato per i viaggi verso l’Oriente dalla famosa e potente Repubblica di Venezia (697-1797), la “Serenissima” che per 500 anni ha dominato i commerci del Mediterraneo. Da questo l’appellativo “vin da viajo” (vino da viaggio).

Il Raboso Piave è un vitigno rustico, di maturazione tardiva; la vendemmia avviene tra la fine di Ottobre e gli inizi di Novembre.
La vinificazione ottimale richiede un’attenta macerazione delle bucce, per ottenere un vino di ottimo corpo, aspro, particolarmente tannico da giovane. È un vino adatto all’invecchiamento attraverso una lenta maturazione in botti di legno che domano la sua acidità, regalando un bouquet unico, ampio e pieno.

RABOSO DOC PIAVE

VIGNETO CARBONCINE

Nella sede di Roncade, la Santomè ha deciso di dedicare a questo vitigno 2,50 ettari, individuando nel mappale 912 il terreno ideale (65% argilla, con presenza di caranto). Gli impianti sono fitti, con 5.000 viti per ettaro, con una resa media di 100 quintali per ettaro (pari a circa 2 kg per pianta).